Giallo in dvd

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Pelts
view post Posted on 20/10/2010, 10:08 by: Pelts




Speriamo Aldoroller la speranza è l'ultima a morire leggi qui:

20 Ottobre 2010
GIALLO ARGENTO
Alla riscoperta dell' ALFA ROMEO per le strade di Torino



E finalmente abbiamo davanti il DVD dell’ultimo film di Dario Argento, quel Giallo che nessuno voleva far uscire.

TORINO, un taxista-serial killer si aggira per la città in cerca di prede straniere da seviziare.

La modella Celine (Elsa Pataky) ha appena concluso una sfilata per FARHAD RE e si accinge a ritornare dalla sorella (Emmanuelle Seigner) e per farlo chiama un…taxi (oh no! Proprio quel taxi!).

Infatti in men che non si dica la ritroviamo su un tavolaccio tipo “Hostel” a fianco di altre belle ragazzotte sanguinolenti con il tipo che comincia a tagliuzzarne qualcuna tanto per farle capire che aria tira.

Linda/Seigner, capisce subito che qualcosa non va perché al momento del rapimento Celine era in comunicazione tramite MOTOROLA con la sorellina.

Veloce corsa al posto di polizia dove è costretta a spingersi nell’antro del “lupo solitario”, un ispettore di polizia (Adrien “prima di Splice” Brody che pare essere una delle cause della ritardata uscita del film dato che avrebbe intentato causa alla produzione per il mancato pagamento delle sue spettanze) che ha scelto di segregarsi in un ufficio posto in un sotterraneo per escludersi dal mondo (ha un passato di violenza che ci verrà esplicato piano piano in flashback di tipico impianto argentiano con musichetta infantile di sottofondo e macchina da presa obliqua) con il cuore ancora a New York, dove ha passato parte della sua giovinezza, testimoniata dal cappellino degli YANKEES e da una mazza da baseball RAWLINGS.

Il nostro è già al corrente delle gesta del taxista pluriomicida e le dice che solo lui può capire la sua psicologia perché anche lui non è normale (e in effetti che qualcosa non quadra in Adrien lo capiamo più avanti quando la Seigner, in procinto di farsi una doccia a la Psycho –eh sì!-, con quello sguardo che solo lei possiede gli dice “Non andartene, non stanotte” e lui replica “Ci sentiamo domani. Riposati” e… se ne va!).

Comincia così la ricerca dell’itterico killer (svelato il doppio senso del titolo che si riferisce sia al ritorno al genere di Dario che al colore della pelle del malatissimo omicida che è costretto a una cura di RIBAVIRIN e INTERFERONE gelosamente conservati in un frigorifero CANDY) il cui passatempo preferito è rinchiudersi nella sua stanzetta a farsi pippe davanti alle immagini delle sue vittime deturpate e riprese con macchina fotografica CANON e fotocamera SONY.

Non aspettatevi altra suspence in questa operina di consumo che scivola via con una trama scontata ed un finale che definire “tirato via” è poco. Tutto è svelato in fretta e anche il “coup de theatre” del killer brutto e giallo è buttato via subito e senza sfruttarne le potenzialità.

Non cercate l’Argento che fu in questo film, non mettetevi neppure ad analizzare dove trovare le tracce dell’autore (ma lo fu davvero?) che si trovano più nei difetti (dialoghi inascoltabili, trama tirata via) che non nei pregi (i flashback, alcuni movimenti di macchina). Guardate il film per quello che è, un prodotto di consumo come tanti altri con momenti horror “genuini” con i “bei trucchi di una volta” (coltellacci, un fracassamento di cranio con l’utilizzo di un manichino, spruzzi di sangue) e, forse, un po’ vi divertirete.

Adrien prendi nota!


 
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